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    SUL SERVIZIO CIVILE… e oltre

    Nel programma elettorale de l’Unione si evidenzia la proposta di “un nuovo servizio civile nazionale, attraverso il quale tutti i ragazzi e le ragazze possano maturare un’esperienza significativa delle vicende e dei problemi del proprio territorio, dei soggetti pubblici e privati che lo animano e che realizzano l’offerta di servizi alle persone e alle famiglie.”

    In proposito Romano Prodi, nel corso del primo dibattito televisivo che lo opponeva al nervoso concorrente, non ha chiarito se questo servizio sia da intendersi a carattere obbligatorio o meno, rimandando [da nonno democratico] ad un confronto diretto con gli interessati, omettendo peraltro di esprimersi sulla proposta di legge Realacci n.3748, sottoscritta da numerosi parlamentari de l’Ulivo alla Camera dei Deputati già nel 2003, che prevede esplicitamente l’istituzione di un servizio civile obbligatorio per tutti i cittadini di età compresa tra 18 e 26 anni.

    Un’altra proposta, ventilata sia in ambienti bipartisan, riguarda invece la necessità di rimuovere le discriminazioni nei confronti di quanti non hanno voluto svolgere il servizio militare o il servizio civile alternativo, risultando condannati per un fatto che, almeno fino a quando la leva non dovesse essere reintrodotta per gravi motivi, non costituisce più reato [gli ultimi processi si sono tutti risolti con l’assoluzione].

    Da condannato definitivo [la sentenza della Cassazione non l’ho neanche voluta leggere, avendo appreso che l’attenuante per “particolari motivi morali e sociali” mi veniva negata al contrario di chi ha manifestato e manifesta le sue idee spaccando le vetrine, urlando insulti e aggredendo le persone], non sono così convinto di volere questa amnistia.

    Penso che dopotutto la mia condanna [a 4 mesi] me la voglio tenere addosso, come quella cicatrice che porto sul ginocchio da quel giorno, avrò avuto 5 anni, che volli a tutti i costi lanciarmi in bicicletta da solo.

    La mia è sensazione intima e personale, sono contento così, la storia mi ha dato e ci ha dato ragione, chi viene dopo di noi subisce un’ingiustizia in meno; adesso lavoro su altre priorità [dopo anni di fatica abbiamo evitato la costruzione di un campo da golf in un piccolo angolo di paradiso sotto le Dolomiti – al suo posto forse sorgerà una fattoria didattica].

    Sono orgoglioso di aver pagato per le mie idee, che io sia discriminato e lapidato dal Di Pietro di turno, forse verrà lasciato in pace qualcuno che non è in grado difendersi.

    Certo è totalmente inaccettabile la proposta di istituire il servizio civile obbligatorio:  mentre le persone in difficoltà vanno aiutate ed i volontari vanno incoraggiati, coartare i comportamenti altruistici ed estrarre manodopera dai ragazzi e dalle ragazze negli anni preziosi della loro formazione mi sembra un attentato alla libertà, una tassa sulla giovinezza, un rigurgito di malinteso solidarismo con la camicia di forza (direi catto-comunismo se non fosse espressione abusata).

    Quella esperienza “significativa delle vicende e dei problemi del proprio territorio …”, anche a mio avviso indispensabile per la maturazione di una cittadinanza responsabile e attiva, va semmai proposta e avvalorata all’interno della scuola, oltre che sostenuta nelle mille declinazioni delle associazioni di volontariato che sono tanto più dinamiche e propositive quanto meno sono a loro volta “assistite e garantite”.

    Il fatto di applicare un obbligo ai soli giovani sa tanto di “prevaricazione generazionale“; una moltitudine di persone, tra cui molti pensionati, si danno da fare per gli altri… perché non vengono inquadrati anch’essi nelle armate della salvezza di Stato?

    Tutto sommato però c’è da stare tranquilli… non si troveranno mai i soldi per finanziare un simile carrozzone (tranne che in Trentino, ovviamente) e, visto che in questi giorni ogni singolo componente de l’Unione ci tiene a smentire quella parte del programma che ha dovuto ingerire ob torto collo… sul servizio civile nazionale (e solo per quello) speriamo ne la Rosa nel Pugno.

    Osservato il multiforme potere di interdizione che tutti avranno su tutti, o ne esce una clamorosa azione di governo moderato (che paradossalmente darà più soddisfazione a molti elettori di centro dell’altra parte, alla quale, a scanso di equivoci come a scanso dei palloni gonfiati di Forza Italia, questa volta mi associo) o non ne esce un bel fico.  Sarà interessante verificare se Prodi il vincente, questa è l’aria, alla fine non sarà di quello che la foglia.

    :DTM. aka Daniele Gubert

    Sull'autore

    Sull'autore: Visionario irrequieto, spacciatore di tecnologie, ideatore di sinapsi. Sregolatamente rigoroso, kurioso, creativo eclettico indolente brillante-a-tratti. Indulgente indocile, rompicojoni deluxe, disincantato solo se necessario. Politico da strapazzo perché incapace di menzogna. [1972 - ] .

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